sabato 6 febbraio 2016

Come affrontare la fine di una relazione.


Trattiamo di un argomento che ormai rappresenta uno dei luoghi comuni più noti. Come reagire alla fine di una relazione per noi importante? Che voi lettori, in questo momento, siate uomo o donna non importa, quando si ama non vi è distinzione di genere.
Almeno una volta nella vita è capitato a tutti di soffrire per la fine di una storia importante, scaturendo diversi modi di reagire in ciascuno di noi. C'è chi si chiude nel proprio "riccio" e non riesce ad uscirne, chi esplode in comportamenti eccessivi, chi finge una freddezza apparente, chi sfocia in ossessione cercando di rintracciare in tutti i modi il proprio "ex-partner" al fine di fargli cambiare idea, chi serba rancore e difficilmente si apre prospettive per un nuovo amore. Tra i diversi comportamenti che possono essere messi in atto, uno in particolare è dannoso sia per l'ex che per se stessi: reagire in maniera ossessiva. Potrà sembrare scontato per coloro che leggeranno, ma chi in prima persona prova questa condizione non ne diventa neppure consapevole, viene spinto ad agire da una forza maggiore che non possiede radici razionali.
Esistono relazioni che hanno fine dopo qualche mese, due anni, o venticinque e più, ciò non vuol dire che per noi l'amore finisca in quel momento stesso. I primi tempi sono molto difficili, specie se si è condiviso tutto con l'altra persona, idee, sentimenti, intimità (fisica o familiare), giorni, se non addirittura la stessa abitazione. Se vi è un investimento di sentimenti bisogna sempre mettere in conto che potrebbero "scheggiarsi" prima o poi. I motivi per cui ciò avviene possono dipendere da delle mancanze che cominciano a diventare sempre più frequenti da parte di uno dei due partner, una mancanza di fiducia di base, ma specialmente il non completo accettarsi l'un altro. Ogni individuo è diverso da un altro, il fatto di innamorarsi di uno in particolare tra tanti, presuppone che alla base, oltre al sentimento, ci siano valori che permettono uno sviluppo positivo della coppia, appunto la fiducia e l'accettazione anche di quei lati caratteriali in dissonanza con i propri. L'amore condiviso implica anche lo scendere a compromessi e mettere la felicità dell'altro un gradino su della propria; mostrare all'altro la propensione a fare anche un qualcosa non propriamente consona con il proprio stile di vita per permettere all'altro di farla e di volerla condividere con noi è una grande dimostrazione. I malanni della relazione giungono soprattutto quando, per volere nostro, si costringe l'altro a privarsi di qualcosa, che sia riguardante la personalità, stile di vita o ideologia. "Dettare leggi" in una relazione snatura la relazione stessa, non le permette di evolversi armoniosamente, costringendo l'altro prima o poi a non voler sottostare a questo regime e ad andarsene.
Perciò cosa fare quando ciò accade? 
Nel caso in cui siate stati lasciati malamente dal vostro partner, cercate di rintracciarne lucidamente le ragioni, capite se e dove avete commesso qualche errore. Sbagliare è umano, ma capire dove e cercare di rimediare lo distingue dalle altre specie. Non chiudetevi neppure in voi stessi, a lungo andare non farete che ritrovarvi ancor più soli. Può andare bene un breve periodo di riflessione nel quale poter prendere in mano nuovamente la propria vita. Non abbiate paura di rimanere soli con voi stessi, e non gettatevi nelle braccia del primo o prima che capita per evitare ciò. Pensate a ciò che ha portato alla fine di questa vostra storia, di quando avete cominciato a non capirvi più, a diventare sempre meno tolleranti, a provare quasi fastidio in presenza dell'altro. E poi a quella inevitabile mancanza. Però è necessario comprendere se questa mancanza dipenda dalla sofferenza per l'amore perduto o per una semplice incapacità a ritrovarsi da soli. Possono essere coinvolte una serie di problematiche che a voi solo spetta comprendere e lasciarvi alle spalle. Aver perduto un amore non vuol dire che abbiate perso l'amore in sé, l'amore può essere ritrovato nei gesti più semplici, negli sguardi più sinceri, in una calda giornata estiva, nell'abbraccio di una persona cara. Non essere amati da una persona non vuol dire non essere amati più in assoluto. Sappiate che l'indomani il sole sorgerà di nuovo, le auto sfrecceranno per le vie, la gente parlerà da un balcone all'altro, i negozi apriranno e chiuderanno alla stessa ora, e voi sarete ancora vivi. Magari non immediatamente felici, ma lo sarete ancora. La vita non si ferma, ci si rimbocca le maniche e si ricomincia da dove vi eravate fermati. Se una persona non è stata capace di accompagnarvi ancora in questo percorso, significa che evidentemente aveva altre strade da intraprendere, ciò non significa che dobbiate rinnegare il cammino percorso fin lì, semplicemente lasciarvelo alle spalle ricordando piacevolmente gli attimi felici e cercando di interiorizzare e imparare da quelli che hanno portato alla vostra rottura. Esistono dolori peggiori, e mi rendo conto che fin quando non li si prova è difficile capire appieno, ma ci sono, sono tangibili, e una delusione amore è solo un piccolo filo di un grande tappeto. Fate forza solo su voi stessi, non dipendete da seconde persone, perché non è una garanzia che rimangano con voi per tutto il tempo che desiderate. Provate più amore per voi stessi, e prima o poi avrete la possibilità di condividerlo nuovamente con qualcuno che saprà accettarvi e darvi ciò di cui avrete bisogno.
Simona B-

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