mercoledì 23 settembre 2015

Biografia: Victor Hugo

Victor-Marie Hugo nacque il 26 febbraio 1802 a Besançon, in Francia. Suo padre fu un generale dell'esercito napoleonico e i figli e la moglie lo seguirono nei suoi spostamenti.
La Restaurazione pose fine a questo "girovagare". Dal 1815 al 1818, Victor visse a Parigi nel convitto Cordier dove il padre avrebbe voluto preparasse gli esami per essere ammesso all'Ecole Polytechnique.
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Hugo uscì invece dall'Istituto ben convinto di dedicarsi alla letteratura.
Nel 1822 i suoi primi scritti di ideologia monarchica e cattolica "Odi e poesie diverse", gli fruttarono dal re Luigi XVIII una pensione di 1000 franchi che fu accresciuta nel 1823 per la pubblicazione di "Han d'Islande". Lo stesso anno sposò Adele Foucher. Da questo matrimonio nacquero cinque figli. Sono di questi anni i suoi primi contatti con i circoli romantici parigini.
Nel 1827 pubblica il "Cromwell", il dramma la cui prefazione è considerata giustamente il manifesto delle nuove teorie romantiche, fondatoe sui contrasti, con carattere comico e tragico, con la presenza del grottesco.
Lo sperimentalismo è alla radice delle opere di questo periodo. Il gusto dell'oriente, degli archeologi, di pittori come Delacroix, trovò riscontro nella sua produzione degli anni 1825-28 e sfociò nella pubblicazione di "Le Orientali ".
Un altro suo capolavoro, "L'ultimo giorno di un condannato", fu pubblicato anonimo nel 1829.
Nel 1830, portò sulle scene l'"Hernani". Gli scritti si susseguirono allora numerosi: opere drammatiche come "Marion Delorme" (1831), "Il re si diverte" (1832), "Lucrezia Borgia", "Maria Tudor", "Rui Blas" tutte e tre nel 1838; pubblica il suo primo capolavoro, Notre-Dame de Paris (1830), quattro volumi di versi di cui "Le foglie d'autunno" (1831), "I canti del crepuscolo" (1835), "Le voci interiori" (1837), "I raggi e le ombre" (1840), e nel 1841 divenne membro dell'Accademia Francese.
 Due avvenimenti interruppero nel 1843 per un decennio la sua attività letteraria: la morte di sua figlia Léopoldine e l'insuccesso del dramma "I burgravi", che determinò l'abbandono definitivo al teatro.
Nel 1845 venne nominato, da Luigi Filippo, sovrano dell'epoca, Pari di Francia, nel 1848 deputato all'Assemblea Costituente, dove fu uno dei più fieri avversari del presidente Luigi Bonaparte. Ma il colpo di stato del 1851 segnò per lui l'inizio dell'esilio, prefissato fino al 4 settembre 1870.
Nel 1853 pubblicò "Le punizioni", decisa satira contro Napoleone III, nel 1856 "Le contemplazioni", nel 1859 la prima serie della "Leggenda dei secoli" (il seguito uscirà nel 1877 e nel 1883), nel 1862 i "Miserabili", altro suo grande capolavoro.
Rientrò a Parigi dopo il crollo del III impero, entrò nel Senato nel 1876 e morì il 22 maggio 1885.
Le sue esequie furono un'apoteosi; la sua salma fu lasciata per una notte sotto l'Arco di Trionfo dei Campi Elisi e vegliata da dodici poeti.

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