lunedì 3 agosto 2015

Recensione: "Jane Eyre", Charlotte Bronte

JANE EYRE

Titolo: Jane Eyre
Autore: Charlotte Bronte
Pagine: 408
Editore: Newton Compton
Prezzo: €3,90
Consigliato:

Dopo aver recensito "Cime tempestose" di sua sorella Emily, è il momento di Charlotte con "Jane Eyre", romanzo che l'ha resa nota fin oggi. Pubblicato nel 1847 sotto lo pseudonimo di Curell Bell, il romanzo è scritto in forma autobiografica, è la stessa Jane che racconta la sua vita, partendo dall'infanzia, quando, dopo la morte dei genitori, suo zio Reed la prende con sé suscitando il malcontento di sua moglie e dei loro figli. Infatti, dopo la morte del capogamiglia, la signora Reed e i suoi figli non fanno altro che trattare male Jane, la quale tuttavia, è coscienziosa e consapevole di ciò che le accade, e non nutre alcun affetto per i suoi parenti. Dopo aver affermato direttamente a sua zia il suo disprezzo, ella indispettita la spedisce in un istituto, paragonabile agli attuali riformatori, in cui viene addirittura isolata (ad opera del direttore che lo ha intimato alle allieve) per avere la connotazione di "Bugiarda". Stringe amicizia, tuttavia, con una ragazza, Ellen, che morirà a causa di tifo come molte altre sue coetanee. In seguito, Jane viene assunta come istitutrice a Thornfield di una bambina francese, Adéle, e comincia in questo modo la seconda parte del romanzo. Viene narrato il suo incontro con il padrone di casa, Mr.Rochester, figura scostante ma interessante e di cui si innamorerà.
Anche qui sono presenti alcuni tratti "dark", un po' oscuri, non allo stesso livello di "Cime tempestose", ma devo ammettere che in alcuni momenti mi è davvero saltato il cuore in gola per le scene che narravano di una figura che si aggirava per il castello e che inizialmente da' addirittura fuoco al letto in cui riposava lo stesso Rochester. Questa serie di sfortunate vicende non fanno altro che avvicinare Jane e Rochester, i quali sembra comunichino con lo spirito, e il corpo fosse solo un mezzo per renderlo possibile. Sono presenti molti di questi tratti spirituali e religiosi all'interno del romanzo, tant'è che lo stesso Rochester afferma di aver capito che lei gli avrebbe fatto del bene sin dal primo momento in cui si son incontrati. E' come se parallelamente ci sia questo incontro di anime che non tengon conto delle diverse condizioni sociali a cui sono soggetti e non facciano altro che cercarsi per non lasciarsi più. Questo mi è piaciuto molto. Vi è qualcosa nelle loro forti personalità che ho apprezzato molto: l'osservazione che hanno di ciò che li circonda. Niente è dato per scontato, tutto è un dono, uno sguardo, un sorriso, la natura. 
Poteva, tuttavia, mancare l'effetto sorpresa? Ma ovviamente no! Perché quella strana figura che si aggira per il castello sarà determinante per la complicazione del rapporto fra i due e che spingerà Jane a rifiutare il suo amore per seguire i suoi principi. Questo misterioso personaggio viene considerato come un alter-ego della protagonista, e che rappresenterà ciò che di selvaggio e animale si tendeva a nascondere nella società Vittoriana dell'epoca.

Il romanzo, infatti, è tutto incentrato sulla forza d'animo della protagonista, sulla sua determinazione e il suo abbandono alla passione in maniera limpida, senza scendere a compromessi o cadere nello sbagliato. Nonostante sia stato scritto circa 200 anni fa per certi versi è ancora molto attuale, sia per quanto riguarda un punto di vista oggettivo, e quindi alcune realtà presenti tutt'oggi, ma anche da un punto di vista interno, in quanto le personalità dei personaggi son così ben delineate che ne traspaiono tutte le loro inclinazioni al punto da immedesimarvici completamente. Il personaggio di Jane, così fermo nelle sue posizioni, è costretto a impiegare una forza maggiore per lasciare il suo amore, ma ciò non le impedisce di farlo comunque. Lei ha sempre fatto affidamento su se stessa, perché nessuno le ha mai offerto un supporto, un sostegno, nessuno l'ha mai rispettata, almeno fino all'arrivo a Thornfield.
Ho adorato l'ironia e il "doppio gioco" di Rochester per riuscire a comprendere i pensieri di Jane, fino a dichiararle il suo appassionato amore. Infatti, paragonandolo ad esempio a Mr. Darcy della Austen, Rochester è molto più passionale, più fisico, poichè la loro unione esteriore è solo frutta di quella interiore, quasi come se ci fossero due alberi vicini, le cui radici, ormai intrecciate, durino anche se i fusti venissero abbattuti. Li ho adorati. Il bisogno impellette l'uno dell'altra, il desiderio di star davvero per sempre insieme. Romanzo che merita davvero. Super consigliato!

Curiosità: Ho avuto il piacere di guardare la serie "Jane Eyre" edita dalla BBC con Ruth Wilson e Toby Stephens, è davvero bellissima! Se volete dare un volto a questi personaggi, vi consiglio vivamente di visionarla. Rochester è proprio....Rochester!
Ho visto anche l'ultima versione cinematografica del 2011 con Mia Wasikowska e Michael Fassbender, piacevole ma non mi ha colpito più di tanto.. forse perché ho preferito la fedeltà al romanzo e i fantastici attori della miniseria della BBC, la scena della dichiarazione o del "temporaneo addio" sono meravigliose e ricche di pathos! Guardateli!

VOTO: 9

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