Titolo: Bianca come il latte, rossa come il sangue
Autore: Alessandro D'Avenia
Editore: Mondadori
Prezzo: €13,00
Pagine: 252
Romanzo d'esordio di questo giovane professore, ha conquistato ed è entrato nel cuore (e nelle librerie) di tantissime giovani. Scritto e pubblicato nel 2010, è diventato anche una trasposizione cinematografica di successo.
Tuttavia, perché tendo a sottolineare il successo avuto? Perché, a pare mio, solo di successo si è trattato. La storia è piuttosto banale, Leonardo, tipico ragazzo di sedici anni, ama stare con gli amici, ascoltare musica, giocare a pallone, ed è segretamente innamorato di Beatrice, sua coetanea dai capelli rossi.
Mi è piaciuto il significato attribuito al titolo, la paura del bianco, colore del vuoto, del silenzio, della malattia che colpisce la ragazza; mentre il rosso colore dell'amore, della passione, dei capelli di Beatrice.
Mi sono piaciuti anche i numerosi riferimenti a Dante, (come anche nel suo secondo romanzo "cose che nessuno fa" accade con Omero) essendo D'Avenia stesso laureato in lettere classiche.
Dopo di ciò, Leo, resosi conto della grave malattia dell'amata, comincia a "prendersi cura" per quanto gli è possibile della ragazza. Lei è palesemente grata di queste sue attenzioni, ma gli fa render conto che c'è un'altra ragazza che le desidera, Silvia, migliore amica di Leo.
Un'altro rapporto che si sviluppa in questo romanzo è con il nuovo supplente di storia e filosofia, il quale sprona i suoi studenti a vivere intensamente la propria vita, cogliendo ciò che di bello offre e imparando da ciò che di diffocoltoso propone.
E' un libro scorrevole, che si legge in pochissimo tempo, ma che non mi ha lasciato nessuna sensazione, solo quella di aver aggiunto un altro libro letto alla mia libreria. E' chiaro che fosse un libro indirizzato ai giovani, e il linguaggio semplice e diretto invoglia ancor di più alla lettura non troppo impegnativa. E' un classico libro "da ombrellone", per quando si vuol staccare la spina, ma, a parer mio, è stato troppo sopravvalutato.
Un libro davvero bello è, secondo me, uno di quelli che appena finito non riesci a separartene, tendi a risfogliarne le pagine per vivere ancora in quel mondo, per non uscirne già così presto.
Invece, questo romanzo è stato solo una lettura. Non un'immersione in qualcosa di unico, di speciale. Senza dubbio molti ragazzi vi si possono immedisimare, prender spunto in alcune situazioni, trovare familiarità con i temi trattati, ma è una sensazione effimera. Perciò non mi ha colpito più di tanto. Non è stata una lettura spiacevole o incocludibile, ma, ripeto, solo una semplice lettura.
La copertina, tuttavia, è molto bella, e invita alla lettura. Come si suol dire, l'occhio fa sempre la sua parte!
VOTO: 6 1/2
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