giovedì 20 ottobre 2016

Poesie, Khalil Gibran

Khalil Gibran ( Bsharre6 gennaio 1883 – New York10 aprile 1931) è stato un poetapittore e filosofo libanese.

Vi riporto qui alcune delle sue bellissime poesie, le quali posseggono un grado di profondità incredibile ma al contempo generano un senso di leggerezza e armonia alla loro lettura. 

RICORDO
Non lascio che neanche un singolo fantasma
del ricordo svanisca con le nuvole,
ed è la mia perenne consapevolezza del passato
che causa a volte il mio dolore.
Ma se dovessi scegliere tra gioia e dolore, 
non scambierei i dolori del mio cuore
con le gioie del mondo intero. 


MAGIA DELLA VITA
In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in Primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innalzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte nel sonno
di ogni autunno e nella passione
di ogni Primavera.
Perché non dovrebbe prodursi 
nel cuore dell'uomo?

IL SALVAGENTE
La poesia è il salvagente cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda per lo strazio
delle parole che feriscono,
dei silenzi che trascinano verso il precipizio.
Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l'aria riesce a passare.

TE
Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima,
del mio cuore una dimora per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano le primavere, 
e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta la storia delle onde.

VOI SIETE NATI INSIEME
Voi siete nati insieme
e insieme starete per sempre.
Insieme quando le bianche ali del tempo
sperderanno i vostri giorni.
Insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unità
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un con l'altra
ma non fatene una prigione d'amore;
piuttosto, vi sia un moto di mare
tra le rive delle vostre anime.
Riempitevi a vicenda le coppe,
ma non bevete da una coppa sola.
Datevi cibo a vicenda,
ma non mangiate dallo stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate giocondi,
ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto,
sebbene vibrino di una musica eguale.
Datevi il cuore,
ma l'uno non sia il rifugio dell'altro;
poiché soltanto la mano della vita può contenere i vostri cuori.
Ergetevi insieme, ma non troppo vicini:
poiché il tempio ha colonne distanti
e la quercia e il cipresso non crescono
l'uno all'ombra dell'altro.

PERFEZIONE
L'uomo viaggerà verso la perfezione
quando avrà l'impressione di fondersi nell'immenso e sconfinato spazio,
di essere come un mare senza spiaggia,
come una fiamma che arde incessantemente,
come una luce che brilla eternamente,
come un placido vento, o come una tempesta impetuosa,
come un cielo burrascoso e squarciato dai lampi,
come un fiumicello o come un rivo lagnoso,
come un albero variopinto all'avvento della primavera
o come un tronco nudo in autunno.
Come campi rigogliosi o distese aride.
Se l'uomo si immedesimasse
in tutti questi meravigliosi elementi,
sarà giunto a metà della via verso la perfezione.
Conquisterà il suo apice
solo quando si sentirà come un bimbo che ha bisogno della presenza materna,
e come un uomo che protegge i suoi figli,
come un giovane innamorato.
Come un vecchio che si confronta con i ricordi,
un religioso che prega in un luogo sacro,
un malfattore che giace nella sua cella,
uno scienziato immerso nei suoi studi.
Uno sprovveduto che desidera uno spiraglio, 
tra la notte inquieta e le tenebre del giorno.
Una pia suora che vive tra i petali della sua devozione
e le spine dell'isolamento.
Una donna di facili costumi che si dibatte tra le zanne della sua fragilità
e le unghie dei suoi desideri. 
Un misero che si trascina tra le sue afflizioni
e lo spirito di sopportazione.
E un agiato che è prigioniero tra la sua cupidigia 
e la sua coscienza. 
E un poeta  che si trova fra la nebbia
e le luci dell'aurora.
Quando l'uomo può sperimentare e conoscere tutto ciò,
arriverà alla perfezione
e diventerà l'ombra dell'ombra dell'Onnipotente.

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