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Comincerò il mio lavoro di recensioni con libri che, ovviamente, ho già avuto il piacere, o lo spiacere, di leggere. Potrete anche chiedermi di recensire un libro su cui non siete convinti o su cui vorreste semplicemente un parere.
Oggi voglio partire da questo.
Nome: Non ti muovere
Autore: Margaret Mazzantini
Editore: Mondadori
Prezzo: 13.00€
Una giornata di pioggia, uno stop non rispettato, una ragazza di quindici anni che frena, scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale, Lo stesso in cui il padre lavora come chirurgo. Immobile nella sua casacca verde, mentre un collega opera sua figlia, Timoteo rimane in attesa. E, nel terrore dell'evento estremo, racconta, getta la sua maschera di fermezza e di cinismo, di padre e marito modello, per svelare un'immagine di sé straniata e violenta. Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso nel silenzio che lo circonda. Rivela alla figlia un segreto doloroso, una sua storia d'amore squallida eppure potente e viscerale con una donna derelitta. Nella speranza di poter barattare le parole con il silenzio del coma, la morte con la vita.
Ho solo due parole per descrivere questo libro: sincero, appassionante.
Il personaggio di Timoteo è analizzato in ogni suo aspetto, e soprattutto in quelli inaspettati, quelli che solo questa donna derelitta, Italia, conosce. Il loro incontro mi ha spiazzata, non credevo potesse nascere, da quell'incontro, una così struggente e deleteria storia d'amore con questa donna. Erano proprio le imperfezioni di lei che lo rendevano felice, il fatto di non essere sempre perfetti, sempre puntuali, sempre al proprio posto. Lo faceva sentire vivo il fatto di non essere perfetto, con lei non era più il "marito e padre modello", era solo Timoteo, con le sue fragilità e le sue paure e le sue voglie carnali.
Ho potuto capire meglio, anche se continuo a non condividere assolutamente il gesto, cosa ha portato quest'uomo a tradire la propria moglie ed assumere questa maschera egoista, al punto di pensare di lasciare tutto e scappare via. Un uomo viene denudato delle proprie sicurezze, dei propri punti fermi, si ritrova solo in una situazione in cui non è più padrone delle proprie emozioni e dei propri gesti.
Ho potuto capire meglio, anche se continuo a non condividere assolutamente il gesto, cosa ha portato quest'uomo a tradire la propria moglie ed assumere questa maschera egoista, al punto di pensare di lasciare tutto e scappare via. Un uomo viene denudato delle proprie sicurezze, dei propri punti fermi, si ritrova solo in una situazione in cui non è più padrone delle proprie emozioni e dei propri gesti.
Il modo in cui la loro storia si conclude è davvero commovente, non credevo che potesse nascere davvero l'amore tra loro due. E' una storia che, nonostante veda come "vittima" la moglie per il suo tradimento, non ti fa odiare il personaggio di Italia, in alcuni momenti ho provato addirittura pena per lei. Probabilmente sua figlia Angela non saprà mai di questa storia, ma è come se Timoteo avesse stretto un collegamento tra la sua mente e quella della figlia, per farle capire la sua imperfezione, i suoi sbagli.
Il linguaggio della Mazzantini si adatta perfettamente ad ogni situazione che si pone di descrivere, il risultato è comunque scorrevole e ti invoglia a sapere come finisce. Si trattano temi importanti, c'è il tradimento, c'è l'amore puro nato dall'errore, c'è la passione, lo smarrimento, l'aborto forzato, la scarsità in ogni suo aspetto.
C'è una parte che in particolare mi ha colpito di questo libro. (Spoiler) Nel momento in cui Timoteo decide di andare via con Italia e lei si sente male e si susseguono quegli eventi terribili come la sua operazione e, in seguito, la sua morte, una volta tornato a casa dopo un giorno, o due, (non ricordo precisamente) dove trova sua figlia appena nata da accudire, sua moglie non gli ha mai domandato dove fosse stato. Non l'ha cercato e non ha chiesto nulla al riguardo. Era come se lei avesse intuito qualcosa ma avesse lasciato correre perché, come si suol dire, "il tempo aggiusta tutto". Mi ha colpito molto, perché lei ha saputo attendere il ritorno del suo uomo, anche se probabilmente non aspetta tutto ciò che lui ha fatto con l'altra donna e l'uomo che era diventato con lei e che, probabilmente, non sarà mai con lei. Ci sono sentimenti contrastanti all'interno di questo racconto, tutti quei dubbi di cui tutti noi possiamo essere colti da un momento all'altro. Questo romanzo è VERO.
Il linguaggio della Mazzantini si adatta perfettamente ad ogni situazione che si pone di descrivere, il risultato è comunque scorrevole e ti invoglia a sapere come finisce. Si trattano temi importanti, c'è il tradimento, c'è l'amore puro nato dall'errore, c'è la passione, lo smarrimento, l'aborto forzato, la scarsità in ogni suo aspetto.
C'è una parte che in particolare mi ha colpito di questo libro. (Spoiler) Nel momento in cui Timoteo decide di andare via con Italia e lei si sente male e si susseguono quegli eventi terribili come la sua operazione e, in seguito, la sua morte, una volta tornato a casa dopo un giorno, o due, (non ricordo precisamente) dove trova sua figlia appena nata da accudire, sua moglie non gli ha mai domandato dove fosse stato. Non l'ha cercato e non ha chiesto nulla al riguardo. Era come se lei avesse intuito qualcosa ma avesse lasciato correre perché, come si suol dire, "il tempo aggiusta tutto". Mi ha colpito molto, perché lei ha saputo attendere il ritorno del suo uomo, anche se probabilmente non aspetta tutto ciò che lui ha fatto con l'altra donna e l'uomo che era diventato con lei e che, probabilmente, non sarà mai con lei. Ci sono sentimenti contrastanti all'interno di questo racconto, tutti quei dubbi di cui tutti noi possiamo essere colti da un momento all'altro. Questo romanzo è VERO.
L'ho finito in pochissimo tempo ed è davvero un bellissimo libro.
Consigliato: sì
★★★★★
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